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“Je t’aime mon amour”: il matrimonio parigino di Dario e Teresa

Parigi è sempre una buona idea” diceva Audrey Hepburn nel celebre film Sabrina, ed è quello che deve aver pensato anche Dario quando scelse la capitale francese per fare alla sua Teresa la fatidica proposta all’ombra della Torre Eiffel. “Oui”, un Sì per tutta la vita, quello che i due hanno deciso di pronunciare davanti agli amici e ai parenti più cari nel loro giorno più bello, un giorno in cui Parigi li ha accompagnati in tutti i piccoli dettagli che hanno reso unico il loro matrimonio grazie all’estro e al talento di Cira Lombardo che, anche in questa occasione, ha saputo fare del sogno dei due innamorati una romantica realtà.

Di Fiore

L’emozione è visibile, quasi palpabile, sul volto di Dario che aspetta la sua amata Teresa all’altare, mentre tutto intorno sembra essere avvolto da un’atmosfera onirica in cui il romanticismo è protagonista in ogni dettaglio. “Oui” è la parola incisa sul portafedi, quel Sì francese come promessa di un amore che durerà per sempre.

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Francesca Rao

Alla fine della cerimonia gli ospiti sono accolti a bordo piscina da una magnifica riproduzione della Torre Eiffel che funge a tableau de mariage, ricoperto da piccoli catenacci a forma di cuore, ciascuno con il nome di un ospite,proprio come sul Pont des Arts, famoso per la vista spettacolare e per le centinaia di lucchetti lasciati dagli innamorati sulle balaustre.

Francesca Rao
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Segnatavoli e segnaposti riproducono i lampioni parigini e gli ospiti vengono trasportati in una passeggiata ideale sul lungo Senna dove i tavoli hanno i nomi di famosi quartieri o romantici ponti della capitale francese. Una Parigi privata, riprodotta solo per Dario e Teresa che nel giorno del loro matrimonio hanno voluto dirsi Sì nell’atmosfera romantica della Città delle Luci.

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A conclusione di una giornata così romantica, fa il suo ingresso trionfale la wedding cake a sei piani e alta quasi due metri, il cui solenne taglio dá il via alle danze, con cui i novelli sposi e i loro ospiti festeggiano fino alle prime luci dell’alba per poi dirsi “Au revoir!” con la convinzione di aver vissuto un giorno praticamente indimenticabile.

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