Yes I do: guida al matrimonio in Italia per le coppie di stranieri

Tutto quello che c’è da sapere sui costi e le normative per sposarsi in Italia

L’Italia, unica per la sua storia e la sua bellezza, è la nazione più ambita dagli stranieri che decidono di celebrare il proprio matrimonio all’estero.Stando ai dati del Ifc Tourism e Management, solo nel 2019 ci sono state 24000 nozze tra stranieri in Italia, per cui il Destination Wedding costituisce una fetta sempre crescente del nostro mercato. Ma vediamo quali sono i documenti necessari per pronunciare il fatidico “yes i do” nel Belpaese.

“L’arte degli Italiani sta nella bellezza”, diceva Kahlil Gibran; in effetti che sia una spiaggia della Puglia con sabbia finissima e mare cristallino, o un antico castello della Toscana, un piccolo borgo dell’Umbria, o la scogliera della Costiera Amalfitana, tante sono le location italiane che rapiscono il cuore tanti stranieri che decidono di suggellare la propria storia d’amore con il Yes i Do pronunciato in Italia. Vediamo in questa mini guida qual è l’iter burocratico da seguire per un perfetto matrimonio in Italia.

Dagospia

Se un cittadino straniero vuole sposarsi in Italia può farlo:

  • Secondo la propria legge nazionale, davanti all’autorità diplomatica o consolare del proprio Paese;
  • Secondo la legge italiana:
  • In presenza di un ufficiale di stato civile (matrimonio civile);
  • In presenza di un sacerdote cattolico (matrimonio concordatario);
  • In presenza di un ministro di una religione non cattolica ammessa in Italia (matrimonio acattolico).

Se si tratta di  un cittadino straniero con residenza in Italia

Prima del matrimonio e della pronuncia del tanto atteso “yes i Do si deve richiedere le pubblicazioni matrimoniali al proprio Comune di residenza o al Comune di residenza del  futuro coniuge.

Sposipersempre

Le pubblicazioni matrimoniali servono per far sapere a tutti che ci si vuole sposare. Il comune espone nell’albo pretorio un foglio con scritti i nomi dei futuri sposi e dove si sposeranno, così se qualcuno ha qualche motivo per opporsi al matrimonio può comunicarlo.

Se si tratta di  un cittadino straniero non residente in Italia deve invece firmare un verbale in cui dichiara che tra lui/lei e il suo/sua futuro/a coniuge non esistono impedimenti matrimoniali, cioè condizioni che possano ostacolare il matrimonio, ad esempio: impedimenti legati all’età, all’esistenza di rapporti familiari o altri impedimenti previsti dal Codice Civile italiano.

Se non conosce la lingua italiana, dovrà esserci un interprete sia quando si chiederanno le pubblicazioni matrimoniali o si firmerà il verbale, sia durante il matrimonio, la pronuncia del “yes i Do” verrà tradotta nel nostro tradizionale “si lo voglio”.

Documenti necessari

Per chiedere le pubblicazioni matrimoniali o firmare il verbale servono i seguenti documenti:

  • Documento d’identità valido sul piano internazionale (per esempio, il passaporto);
  • Certificato di nascita;
  • Nulla osta (Il nulla osta al matrimonio è un certificato rilasciato dalle autorità del tuo Paese di appartenenza).

Il nulla osta deve dichiarare che si è liberi di sposarsi perché non esistono impedimenti matrimoniali secondo le leggi del proprio Paese di origine. Deve inoltre indicare le seguenti informazioni: nome, cognome, data e luogo di nascita, paternità e maternità, cittadinanza, residenza e stato libero.

Il nulla osta, se non è in lingua italiana, deve essere tradotto.

Il nulla osta deve anche essere legalizzato: bisogna portarlo all’Ufficio legalizzazione della Prefettura dove controlleranno la validità della firma dell’ambasciatore o del Console. A volte le autorità del Paese di origine possono rifiutarsi di rilasciare il certificato di nulla osta al matrimonio. Se i motivi del rifiuto del nulla osta sono contrari ai principi base delle leggi italiane (per esempio, motivi religiosi o politici), puoi chiedere al Tribunale di verificare che non esistano impedimenti al matrimonio.

Se non ci sono impedimenti al matrimonio, il giudice può ordinare di procedere con le pubblicazioni matrimoniali (o con la sottoscrizione del verbale per gli stranieri non residenti) anche senza il nulla osta.

Quando ci sono tutti i documenti richiesti per sposarsi (documento di identità, certificato di nascita, nulla osta), è necessario recarsi  con il  futuro coniuge all’Anagrafe centrale del proprio Comune di residenza (oppure del Comune di residenza del  futuro coniuge, se non si ha la residenza).

In Comune è necessario consegnare tutti i documenti all’Ufficio Matrimoni, che si occuperà di fare le pubblicazioni matrimoniali. Dopo 8 giorni dalla pubblicazione (devono passare almeno 2 domeniche) l’Ufficio Matrimoni rilascia il certificato di avvenuta pubblicazione.

Bisogna consegnare questo certificato all’Ufficiale dello Stato civile del Comune entro 180 giorni, in questo modo si potrà così fissare la data del  matrimonio.

Caprinews

I costi

Vediamo i costi del fatidico yes i Do, una volta entrati in possesso dei documenti necessari, verrà fissato un appuntamento per la richiesta di pubblicazione e conseguentemente per la celebrazione delle nozze. I costi riguardano esclusivamente l’imposta di bollo cui sono soggetti il nulla osta, il certificato di capacità matrimoniale e l’atto di pubblicazione.

Validità dell’atto

Stando a quanto stabilito dalla Convenzione dell’Aja, il matrimonio del cittadino straniero ha motivo di ritenersi valido qualora non contrasti la disciplina dello stesso Stato in cui viene svolto. Nello specifico, il matrimonio celebrato dinnanzi all’autorità consolare è ritenuto valido allorquando almeno uno degli sposi sia cittadino dello Stato cui l’autorità consolare appartiene e purché gli sposi non appartengano allo Stato nel cui territorio verranno celebrate le nozze. Sulla base delle convenzioni in materia, il matrimonio celebrato dinanzi al console può essere trascritto nei registri di stato civile. Inoltre, gli stranieri possono contrarre matrimonio nel nostro Paese facendo ricorso a ministri di culto acattolici ammessi in Italia, con effetti civili, scegliendo opportunamente le frasi per promessa di matrimonio da pronunciare.

Normativa di riferimento

Onde evitare incomprensioni vi riportiamo la normativa di riferimento che disciplina nello specifico i casi relativi al matrimonio tra straniero e italiano; certo, non sarà come sfogliare la collezione di abiti da sposa 2018 ma possiamo assicurarvi che in alcuni casi è meglio attenersi ai documenti ufficiali per far fronte a dubbi ed incertezze:

Codice civile art. 116

Legge 30 maggio 1995, n. 218

” Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato” art. 27

Decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396

Regolamento per la revisione e la semplificazione dell’ordinamento dello stato civile, a norma dell’art. 2 comma 12 della legge 15 maggio 1997, n. 127

Legge 19 novembre 1984, n. 950

“Convenzione relativa al rilascio di un certificato di capacità matrimoniale adottata a Monaco il 5 settembre 1980”

Legge 13 ottobre 1965, n. 1195

“Scambio di note tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America relativo ai matrimoni celebrati in Italia da cittadini degli Stati Uniti d’ America”

Sentenza Corte Costituzionale nr. 245 del 25/07/2011

Cira lombardo

Una volta compreso e adempiuto l’iter burocratico, si proseguirà con il tanto atteso “yes i Do“e poi ci si potrà dedicare alla parte organizzativa del vostro matrimonio in Italia, all’ombra del Colosseo o in un castello incantato del Belpaese.

 

 

 

Pubblicato il 3 Novembre 2018