All’altare con eleganza. Il portamento della sposa

di Valeria Milano

Testa alta,schiena dritta,spalle distese e braccia rilassate,gesti lenti,sguardo dolce e fiero verso lo sposo,sorriso per completare l’immagine della sposa perfetta.Il volume ampio della gonna,la presenza di uno strascico particolarmente lungo,la sottogonna di crinolina sono elementi che talvolta spaventano e rendono la sposa poco disinvolta. L’ingresso in chiesa e’sicuramente vissuto con molto timore come anche il terrore di inciampare,le difficolta’ nel sedersi dato il volume della gonna,l’esatta posizione del bouquet,ma ci sono piccole regole/astuzie,capaci di far uscire la sposa da questa terribile zona d’ombra e farle vivere serenzamente il giorno piu’bello.

portamento sposa 1 foto by Jose Villa

Photo Jose Villa

Per evitare di inciampare nella piega dell’abito e’opportuno dare un calcetto con la punta della scarpa al tessuto della gonna e poggiare il piede per terra.Questo movimento allontana l’abito dalle gambe e permette di avere un passo piu’disinvolto.Girare volteggiando la coda in maniera elegante e non “strizzare”l’abito tra le mani,basta prendere tutti i tessuti dell’abito,portarli in avanti mentre ci si gira,questo movimento va fatto con forza e decisione, la coda del vestito in questo modo si allarghera’, complice l’aria che entrera’ e ricadra’aperta in tutto il suo splendore.

E’assolutamente vietato indietreggiare,la sposa  con eleganza e disinvoltura procede sempre in avanti,al massimo e’consentito volteggiare.

L’eleganza e il giusto portamento vogliono che la sposa si sieda sul proprio abito,e che questo resti li’dov’e’ senza allungamenti e peripezie di testimoni e damigelle pronte a ricorrere all’antiestetico gesto di sistemare prontamente l’abito durante la seduta.La gonna va alzata con una sola mano,l’immagine delle due mani stile “allagamento”e’poco elegante.

portamento sposa

L’ingresso in chiesa va fatto dando il braccio destro al padre o accompagnatore,camminare insieme non e’automatico,non procedere di corsa ne’come soldatini,ma trovare il giusto ritmo.Lo sguardo della sposa va rivolto verso l’altare,d’intesa con il quasi marito,evitando smorfie e saluti agli astanti.Le spalle sono dritte,gli addominali tesi,testa non reclinata all’indietro,nessuna paura il velo si regge da solo!Lo sguardo non deve mai essere basso.Il bouquet va tenuto con la mano sinistra,all’altezza del fianco e non davanti al petto,perche’taglia la figura.

E’un elemento decorativo e deve completare l’immagine elegante della sposa va quindi portato con spontaneita’.Giunti all’altare,ci si dovra’ sedere con calma,i gesti lenti sono anche i piu’eleganti,i guanti vanno sfilati dito per dito e adagiati accanto al bouquet.Mentre si e’sedute,le spalle continuano ad essere dritte per evitare l’effetto depresso.Il velo va adagiato al di la’dello schienale dalle damigelle,lo stesso va tolto una volta arrivate al luogo del ricevimento.Ogni eventuale incidente va affrontato con estrema tranquillita’,per evitare il sempre incalzante effetto specchio dell’imbarazzo.L’imbarazzo genera a sua volta imbarazzo.

Perdere un guanto o il velo non rappresenta un cataclisma,se non ci si ostina a trattenerlo lanciandosi in assurde goffaggini.Assaporare ogni momento di una giornata tanto attesa rappresenta un piacere,quindi dritte alla meta,ma con grazia!Muoversi con naturalezza ed eleganza conquistera’tutti gli invitati e il gia’conquistato quasi marito!

Valeria Milano

Pubblicato il 18 Marzo 2016

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